Prunus: le fioriture primaverili degli alberi da frutto

In Giappone, ogni anno, si celebra l’arrivo della Primavera con picnic nei parchi e passeggiate nella natura. I templi sono in festa ed esiste addirittura un vero e proprio “bollettino” che aggiorna, di giorno in giorno, tutti i cittadini sull’evento più importante da celebrare: la fioritura dei ciliegi!

Hanami vuol dire “guardare i fiori” ed è un’antica tradizione molto sentita nel paese del Sol Levante, che consiste nel godere della bellezza della fioritura dei Prunus, in particolate dei ciliegi noti come Sakura, che colorano di bianco e di rosa i parchi delle grandi città e i templi. Ma senza andare troppo lontano, anche nei nostri giardini, a metà marzo cominciano a comparire i primi boccioli degli alberi da frutto. Scopriamo insieme alcuni di questi alberi.

Mandorlo

Il Prunus Dulcis è un albero dall’altezza media di 5 metri, ma che può raggiungere fino ai 10 metri, è caratterizzato da radici a fittone e foglie lanceolate di un bel verde intenso. I fiori, bianchi rosati, sono ermafroditi e per questo è molto importante la presenza di insetti impollinatori in Primavera. Albero longevo che può diventare secolare, esiste nel nostro Paese da tempo immemore. Portato probabilmente dai Fenici o dall’antica Grecia, mise le sue radici in Sicilia dove venne, e viene tutt’ora, impiegato per le creazioni di dolci squisiti come il torrone o la pasta di mandorle. Viene utilizzato anche nella cosmesi e dal suo polline viene prodotto un ottimo miele!  

Albicocco

Il Prunus Armeniaca arriva dalla Cina per merito dei mercanti arabi che lo portarono in Occidente molti secoli fa. In natura può arrivare fino ai 5-6 metri, ma nelle coltivazioni raramente supera i tre metri di altezza. Le foglie sono cuoriformi con i margini seghettati. In Italia vengono coltivate circa 50 varietà che sono state scelte per la loro resistenza e produttività tra le oltre 100 presenti in passato. Le cultivar più adatte per essere coltivate al nord sono: Aurora, Ninfa, Bella d’Imola, Vitillo, San Castrese, Palumella, Portici e Pisana.

Pesco

Il Prunus Persico, della famiglia della Rosaceae, venne importato in Occidente da Alessandro Magno che, si narra, ne rimase incantato durante una spedizione militare contro la Persia! Albero che può andare dai 5 agli 8 metri di altezza, ha foglie lanceolate che in passato venivano utilizzate per aromatizzare i liquori. Ma sono ben più noti i suoi frutti, delle drupe carnose, succose e zuccherine tra cui la pesca gialla, bianca, Nettarina o pescanoce. E anche Percoco, Merendella o Pesca saturnina. Pare che nel nostro paese ne vengano mangiate circa 6 kg ad abitante! Le avete mai provate col vino bianco?

Susino

Il Prunus Domestica, o prugno o susino, ha origini antiche e lontane. Fu introdotto in Occidente dai Romani che lo scoprirono nel Caucaso – nell’attuale Siria – e fu poi diffuso ulteriormente dai Cavalieri della Prima Crociata e giunse fino in Danimarca e nella parte meridionale della Scandinavia. Il suo frutto, ricco di vitamine, è una toccasana per il fegato e la regolarità intestinale e non va conservato in frigo!

Ciliegio

Noto come Prunus Avium, ovvero “Ciliegio degli uccelli”, perché molto amato dagli uccelli che vanno ghiotti dei suoi dolcissimi frutti. Ma in Natura nulla è lasciato al caso! E infatti, in cambio della scorpacciata, gli uccelli si fanno “corrieri” dei noccioli che vengono così sparsi nel terreno. Di origini nostrane - eccezione tra i Prunus - ne sono state trovate tracce in Svizzera e sul Lago di Garda fin dall’età del Bronzo. Del ciliegio non si butta via niente! Dal legno pregiato e ottimo per il miele, sono apprezzatissimi i suoi frutti… nocciolo compreso. Sapevate che un cuscino pieno di noccioli può essere utilizzato per alleviare crampi e dolori?