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Agapanto
Agapanthus
Marzo: È già tempo di pensare alle bulbose estive! Si piantano adesso, per vederle sbocciare fra maggio e settembre, spettacolo quasi inatteso, visto che i bulbi, dopo averli messi a dimora, chiedono così poche cure da dimenticarsi quasi di averli…
Premesso che la scelta delle specie dipende comunque dai vostri gusti personali, se in più volete dare una mano all’ambiente (e al vostro portafoglio) potete orientarvi verso quei bulbi che chiedono pochissima acqua: al momento della piantagione e poi sporadicamente ogni 10-15 giorni se non piove, fino al termine della fioritura. In cambio, oltre a regalarvi colori splendidi, vi terranno compagnia per anni e anni.
Come per esempio l'Agapanthus o Agapanto.
Agapanto, piccolo fuoco d’artificio
Proviene dal Sud Africa, e già questa è una garanzia di “poca sete”: all’agapanto (Agapanthus praecox) basta qualche annaffiatura sporadica fra maggio e settembre (qualcuna di più in vaso) per esplodere in un fuoco d’artificio nei toni freddi – blu, azzurro, viola o bianco –. Le infiorescenze a ombrella sono portate da steli eretti, alti 1 m e più, e quando sfioriscono, se le lasciate andare a seme, saranno altrettanto decorative, prima in verde e poi in beige.
Vive bene in tutta Italia (sulle Alpi in vaso da ricoverare in inverno), anche a due passi dal mare, purché in pieno o mezzo sole. Si pianta a 10 cm di profondità in un terreno fertile, leggero e morbido, molto ben drenato. Gode del concime granulare universale che si distribuisce in marzo, maggio e settembre in giardino, ma non gli è indispensabile. In vaso va rinvasato ogni anno e i rizomi vanno divisi ogni 4-5 anni.