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Pulizie in giardino d'Autunno, e l’angolo per la fauna selvatica?

L’angolino per la fauna selvatica va sottratto alle pulizie di fine stagione per i ricci e altri animaletti.

Ottobre e poi novembre sono mesi di riordino nel giardino, dopo la grande kermesse estiva: è tempo di fare pulizie in vista della pausa invernale, quando è bello godere comunque di uno spazio esterno sempre curato e ordinato. Nel “furore” della rassettatura, tuttavia, pensate anche alla piccola fauna selvatica, spesso benefica, che vi ha accompagnato per tutta la bella stagione: non vorrete mica lasciare gli esserini senza casa, al gelo di gennaio?

 

Nei grandi giardini

L’ideale sarebbe disporre di un giardino sufficientemente grande da realizzare un angolo selvatico riparato dove ammassare per tutta la stagione legname marcescente, ramaglie, fogliame, e dove gettare eventuali infestanti o parti di piante malate che non vanno messe nel compost. Quest’area deve essere nascosta alla vista e possibilmente lontana da dove si svolgono le attività umane, sia perché non è bella da vedersi, sia per lasciare la necessaria privacy agli animaletti. Infatti la zona va lasciata il più indisturbata possibile e l’ideale sarebbe la comparsa anche di ortiche e qualche cardo selvatico, piante importanti per molti insetti.

Se il giardino è veramente grande (dai 500 mq in su), sarebbe bene creare parecchi angoli selvatici in punti diversi (sempre riparati da cespugli o piccoli alberi), con esposizioni differenti in modo da accontentare tutte le esigenze della piccola fauna per ogni stagione.

Chi però dispone di soli 200 mq deve rassegnarsi a creare piccoli angoli provvisori, funzionali al solo superamento della stagione invernale da parte della fauna selvatica.

 

Raccolta foglie, sì, ma…

La raccolta foglie è l’operazione più onerosa in termini di tempo e fatica, se effettuata a colpi di rastrello (peraltro ne trovate di modernissimi, flessibili ed ergonomici da usare, nel vostro Centro di Giardinaggio). Se invece vi avvalete di un soffiatore o, ancora meglio, di un soffiatore aspiratore con cestello di raccolta – in tantissimi modelli per tutte le tasche nei Centri Giardinaggio –, diventerà un’incombenza di routine quanto passare l’aspirapolvere.

Ebbene: non eliminate proprio tutte le foglie raccolte (e quindi non tritatele tutte se usate il soffiatore aspiratore), bensì create uno o più mucchietti ai piedi della siepe o di cespugli o di alberi. Diventeranno il giaciglio invernale per i ricci, tanto preziosi perché insettivori, e per tanti insetti utili, dalle coccinelle alle crisope che svernano anche come adulti in zone naturali riparate.

Non avete una siepe? Malissimo! È il luogo d’elezione per il rifugio di tutta la fauna selvatica! L’autunno è la stagione migliore per mettere subito a dimora una siepe, meglio se mista, composta da arbusti a crescita non troppo vigorosa, come evonimo, biancospino, prugnolo, ligustro, lantana, olivello spinoso, crespino, ginestre ecc., tutti facilmente reperibili nei Centri di Giardinaggio.

 

Lo sfalcio dell’erba

Il taglio dell’erba si interrompe a metà ottobre nel Nord e a inizio novembre nel Sud. L’ultimo sfalcio di stagione va eseguito ad altezza massima per non indebolire l’erba, e mai con la funzione mulching attiva perché creerebbe subito il feltro. Dunque vi ritrovate con il cestello pieno di residuo di taglio, da smaltire al Centro raccolta materiali o nel compost. Allora distribuitene una parte sulle foglie secche per appesantirle un po’ e “coibentarle” per qualche settimana. 

 

Pulizie dal secco

Anche la potatura del secco prende larga parte delle pulizie autunnali: le erbacee annuali vanno estirpate, mentre quelle perenni vanno dimezzate in attesa della potatura di febbraio. Una parte dei residui, soprattutto quelli che portano frutti o semi, va appoggiata sopra i mucchietti di foglie, per contribuire a nutrire gli uccellini.

La siepe va tosata per mantenerla in ordine durante l’inverno: i rami di media lunghezza possono aggiungersi ai mucchietti di foglie e residui, per tenerli fermi. 

Su alberi e arbusti caducifogli potete iniziare a eliminare i rami morti o malati. Questi ultimi vanno smaltiti al Centro raccolta materiali, ma il resto della potatura può prendere la via della stufa, se l’avete, o quella dei mucchietti di foglie: contribuiscono a tenerle ferme anche nelle giornate ventose e fungono da “esca” per gli insetti lignivori (che così non banchetteranno con i vostri alberi vivi!).

Perché il bello della natura è anche lo scambio vicendevole: voi aiutate gli esserini a superare l’inverno e loro nella bella stagione elimineranno gli insetti nocivi…

 
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