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Perché si spolverano le piante?

Scopriamo insieme ad AICG come prenderci cura delle piante da interno

Sapete a che cosa servono le foglie per le piante? Per noi umani servono indubbiamente a creare bellezza negli ambienti. Ma per le piante sono il laboratorio chimico in cui viene sintetizzato, attraverso la fotosintesi clorofilliana, il nutrimento necessario al vegetale stesso per vivere, crescere, fiorire e riprodursi. Si tratta di un sistema delicatissimo che deve rimanere sempre in perfetta efficienza: se le foglie non fotosintetizzano al meglio, l’esemplare diventerà stentato, bruttarello e, infine, deperirà anche fino a morirne.

 

Pulizia delle foglie

In appartamento, soprattutto durante l’inverno con il riscaldamento a termosifone acceso, le foglie domestiche rischiano molto: in parte per la carenza di luce invernale, e in parte per lo straterello di polvere che si accumula sulla loro superficie, riducendo la loro capacità di fotosintetizzare. Dunque, fra novembre e marzo una volta al mese dovete pulire il fogliame da polvere e inquinanti vari, in modo che possa mantenere un’efficiente funzione fotosintetica. Ecco le diverse tecniche a seconda della tipologia di lamine fogliari.

 

A foglie larghe e lucide

Sulle piante a foglia larga e lucida (per es. filodendri, dieffenbachia, potos, anturio, spatifillo ecc.) si fa così: prendete una spugnetta pulita dedicata solo a questo scopo e una bacinella d’acqua demineralizzata per evitare di lasciare righe bianche di calcare. Appoggiate la foglia sul palmo di una mano e con l’altra passate delicatamente sulla lamina superiore la spugnetta inumidita, sciacquandola e ripassandola una seconda volta; ripetete l’operazione sulla pagina inferiore. Continuate fino a pulire tutte le foglie, cambiando l’acqua della bacinella se diventasse troppo nera. 

 

A foglie piccole e lucide

Sulle piante a foglia piccola e lucida (per es. ficus beniamino, falangio, asparagina, felci ecc.), se sono di piccola taglia avvolgete il vaso in un sacchetto di plastica fermandolo attorno alla base del fusto in modo che non entri l’acqua. Poi ponete la chioma sotto il getto leggero della doccia per 5 minuti; lasciate sgocciolare il fogliame nella doccia o nella vasca per un’oretta; liberate il vaso dalla plastica e riportate la pianta al suo posto. Se l’esemplare invece è troppo grande, dovrà accontentarsi di una vaporizzazione molto più lunga del solito, che bagni tutta la chioma fino allo sgocciolamento sul pavimento (prima di procedere, stendete un telo di plastica o fogli di giornale sotto la pianta).

 

A foglie opache

Per le piante a foglia opaca (per es. peperomia, episcia, pilea, fittonia, stella di Natale ecc.) o pelosa (saintpaulia, glossinia ecc.) e le succulente (inclusa la Zamioculcas dalle foglie che si staccano con un nonnulla) procedete così: se sono poche o di piccole dimensioni, con un pennello di medio-piccole dimensioni dedicato solo a questo scopo, delicatamente spolverate le foglie o le coste delle piante grasse; lavate il pennello al termine della sessione di pulizia. Se invece le piante sono molte o grandi, utilizzate il phon: tenetelo a 30 cm di distanza, con il getto d’aria fredda alla minima velocità.

Non fatevi tentare da un’idea stupida come quella di aspirare la polvere con l’aspirapolvere: anche la spazzola più delicata e la velocità minima d’aspirazione causano gravi danni ai tessuti vegetali, soprattutto sulle piante succulente, dove il deterioramento è irreversibile e spesso anche fatale…

 

Lucidante fogliare, sì o no?

Nel vostro Centro di Giardinaggio trovate molti prodotti che servono a lucidare le foglie, naturalmente solo quelle glabre e lisce, già di per sé tendenzialmente splendenti. 

Si utilizzano una volta al mese, ma solo dopo aver pulito molto bene le singole lamine: si tratta infatti di sostanze che rivestono la foglia e, se questa è priva di polvere, effettivamente i lucidanti respingono i granelli di pulviscolo, lucidano la lamina e la aiutano a effettuare la fotosintesi clorofilliana. Se viceversa la pagina è ancora coperta di polvere e residui, il liquido si impasta con questi materiali fini e crea una patina che, nel giro di pochi mesi, si trasforma in una gabbia di sporcizia che impedisce gli scambi gassosi e la funzione fotosintetica. Quindi, sì ai lucidanti, ma non come sostituto della pulizia mensile.

Non adoperateli mai sulle piante sofferenti: risolvetene prima i problemi, e poi passerete a migliorarne l’estetica.

 
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