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Mini Cart

Mini-frutteto domestico

Scopriamo insieme ad AICG come gestire delle piante da frutto in spazi limitati.

Il vostro giardino non è enorme e pensate di dover scegliere se mettere alberi ornamentali per ombreggiare e dare volume allo spazio oppure piante da frutto per ricavare un prezioso raccolto durante la bella stagione? Credete che le due opzioni siano incompatibili? Errore: gli alberi da frutto sono super-decorativi, molto ombreggianti e, ovviamente regalano gustosi frutti. Quindi lo spazio, anche se piccolo, può ospitare un mini-frutteto che sarà anche spettacolare a vedersi. L’unica condizione sta nello scegliere con cura le specie e le varietà, e nella piantagione che rispetti gli spazi richiesti dai vegetali (e il più possibile anche le vostre esigenze).

 

Lo spazio in giardino

Partiamo proprio dallo spazio a disposizione: se avete un giardino di 10 x 10 m, potete piantare 4 alberi da frutto di media altezza (dunque, non ciliegi innestati su franco…), ma se è di 15 x 15 m, potrete addirittura più che raddoppiare la quantità di fruttiferi, arrivando a nove piante; e se invece è di soli 6 x 6 m, potete optare per piante da frutto più contenute (i cosiddetti “frutti dimenticati”) e per i frutti di bosco, sfruttando al meglio i diversi piani di uno spazio ridotto. 

Per ciascun albero dovete calcolare un ingombro pari a una circonferenza di 4 m di diametro, che divengono 5-7 nel caso di fruttiferi ad alto fusto (il ciliegio di cui sopra). Naturalmente, molto dipende dalla varietà scelta (a crescita vigorosa o lenta), dal portainnesto (anch’esso vigoroso, come il franco, o debole) e dalla fertilità del suolo (che accentua o rallenta l’accrescimento). In più, tenete presente che su suoli argillosi e pesanti è necessario almeno un mezzo metro in più, e viceversa su terreni sabbiosi e sciolti. 

Lasciate infine circa un metro di distanza rispetto alla siepe di confine, che potreste realizzare con un filare di frutti di bosco: le piante di ribes hanno dimensioni piuttosto contenute, così come quelle di uva spina e di josta, mentre rovi da more e lamponi tendono a espandersi e andranno tenuti sotto stretto controllo. Anzi, potete anche realizzare una pergola o un gazebo coperti da rovi da more, viti o actinidia (kiwi), ottenendo un triplice effetto: bei fiori (non dalla vite), buona ombra (non dal rovo) e ottimi frutti.

 

Specie e varietà per il mini-frutteto

La scelta di specie e varietà dipende naturalmente dai vostri gusti. Nulla vieta di mettere solo meli o solo albicocchi (compatibilmente con la zona geografica) e in questo caso scegliete varietà diverse con maturazione scalare, in maniera da incominciare a raccogliere per esempio le pere all’inizio di agosto terminando a metà ottobre. Fatevi consigliare dallo staff di Agricola per acquistare le migliori (e possibilmente locali) varietà precoci, mediane e tardive (per una produzione che si spalma su un arco di almeno due mesi) di meli, peri, peschi e susini, mentre per ciliegi e albicocchi la differenza di maturazione fra le varietà non supera i 30-40 giorni.

Se invece mescolate specie diverse, lo spettacolo tra fiori, foglie, frutti e foliage autunnale sarà eccezionale. Fate però attenzione all’epoca di maturazione: se il mini-frutteto è nella seconda casa, abitata solo in agosto, scegliete fruttiferi che producono durante tutto l’arco del mese, ma se afferisce alla vostra dimora abituale, optate per frutti da raccogliere per un periodo prolungato nel tempo, così da consumarli senza essere costretti a regalare l’eccedenza o a fare marmellate.

 

Caratteristiche “tecniche”

Orientatevi verso varietà autofertili, che cioè si autofecondano, con l’aiuto degli insetti pronubi, oppure accertatevi che esistano alberi della medesima specie prescelta nel raggio di 300 m di distanza, oppure ancora prevedete varietà diverse della stessa specie (2 albicocchi, 2 peri ecc.) con fioritura nel medesimo periodo. Altrimenti, niente frutti!

Cercate anche varietà che possiedano la resistenza o la tolleranza a determinate malattie tipiche della specie e della zona in cui abitate (per es. nelle colline soggette a primavere piovose il melo Florina resiste alla ticchiolatura, mentre in zone soleggiate il pesco S. Anna Balducci è tollerante alla bolla). Eviterete così, soprattutto se siete alla vostra prima esperienza, di dover trattare alla vista di macchie o insetti, o di perdere il raccolto per colpa di un puntino nero trascurato che ha poi invaso tutti i frutti. Il discorso è particolarmente valido per il melo, il fruttifero maggiormente interessato da svariati patogeni e che richiede quasi sempre numerosi interventi farmacologici: con varietà resistenti, eviterete di dover trattare nel momento in cui le albicocche a fianco sono pronte per la raccolta. 

A proposito: piantate le Pomacee con le Pomacee (melo, pero, cotogno, nashi, nespolo di Germania) e le Drupacee con le Drupacee (ciliegio, pesco, albicocco, susino, biricoccolo), perché i prodotti fitosanitari erogabili sulle Pomacee danneggiano le Drupacee.

Infine i frutti di bosco “da siepe”: josta e uva spina sono sensibili all’oidio, e dunque sono sconsigliate nelle zone collinari interessate dalla malattia fungina, che possono trasmettere anche ai fruttiferi vicini. Ribes e lampone sono più adatti ad aree montuose, dove ricevono il loro fabbisogno di freddo invernale. In pianura è perfetto il rovo da more, da scegliere anche nelle varietà senza spine (Thornless) se non avete l’esigenza di creare una barriera antintrusione (per esempio se non possedete cani “scavatori”).

In ogni caso, affidatevi sempre allo staff di Agricola, lasciandovi consigliare piante robuste e ben formate, adatte alla zona e alle vostre esigenze.

 

Quanto tempo per i frutti?

In genere, i giovani fruttiferi producono i primi frutti (2-4 per pianta) già dal secondo-terzo anno di vita, ma talvolta possono passare anche 5-7 anni prima di assaggiare il primo: molto dipende dal portinnesto, che induce o meno la precocità produttiva. Sicuramente, fin dalla prossima primavera beneficerete dei primi fiori, che diverranno sempre più copiosi negli anni successivi, preludendo a un ricco raccolto. Quanto agli arbusti da siepe, dopo un paio d’anni otterrete i primi frutti di bosco dal vostro giardino. E nell’arco di 5-6 anni il vostro mini-frutteto-giardino avrà assunto la forma quasi definitiva e voi vi godrete la golosa produzione.

 
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