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Hemerocallis
Emerocallide
Marzo: È già tempo di pensare alle bulbose estive! Si piantano adesso, per vederle sbocciare fra maggio e settembre, spettacolo quasi inatteso, visto che i bulbi, dopo averli messi a dimora, chiedono così poche cure da dimenticarsi quasi di averli…
Premesso che la scelta delle specie dipende comunque dai vostri gusti personali, se in più volete dare una mano all’ambiente (e al vostro portafoglio) potete orientarvi verso quei bulbi che chiedono pochissima acqua: al momento della piantagione e poi sporadicamente ogni 10-15 giorni se non piove, fino al termine della fioritura. In cambio, oltre a regalarvi colori splendidi, vi terranno compagnia per anni e anni.
Come ad esempio il selvatico Hemerocallis. Scopriamo insieme in questo Gossario Botanico a cura di AICG.
Emerocallide, anche tra i sassi
È vero che i suoi fiori, piccoli “gigli” arancioni (rossi, gialli e marroni nelle varietà) durano una sola giornata, come dice anche il suo nome (Hemerocallis – bellezza per un giorno – flava), ma ogni rizoma ne produce oltre una decina, che sbocciano in successione un giorno dopo l’altro. Sono un ottimo acquisto, perché praticamente indistruttibili: l’abitudine alla madrepatria, le steppe dell’Europa centrale, li ha resi indifferenti al gelo, alla neve, al caldo bruciante, alla siccità, al terreno povero e sassoso, dove possono vivere anche 40 anni. A loro bastano veramente solo le piogge primaverili, e aborrono i ristagni idrici. Sono eccezionali in bordura, creando due ali colorate attorno ai vialetti.
Ponete i rizomi a 15 cm di profondità, in pieno sole al Nord, a mezz’ombra d’estate al Sud, e dimenticateli. Si faranno vivi loro, fiorendo in abbondanza in giugno-luglio. Non amano la vita in vaso.